Editoriale
Numero 3, Marzo 2006
"Fuoco ci vuole"
Marzo si conclude in modo molto positivo per il gruppo
e per questo nuovo editoriale, mi permetto di rubare le
parole del titolo di uno dei libri di Max Giovagnoli:
Fuoco ci vuole. Ad essere sincero il titolo e
il tema di questo editoriale mi sono venuti in mente proprio
mentre li stavo cercando, seduto davanti allo schermo.
Ho alzato gli occhi e il mio sguardo si è soffermato
sul libro che Max mi aveva regalato qualche tempo fa.
Rubo per la seconda volta le sue parole e scrivo un pezzo
di quello che è presente sul retro del libro:
"La vita di quattro amici e le sfide da loro
rivolte al Sistema che li mantiene invisibili, alla fine
di un'estate, somigliano da vicino a quei draghi cinesi
che si arricciano fino a mordersi la coda e, con un avventuroso
turbillon narrativo, consegnano al lettore un unico, decisivo
messaggio: l'insostituibilità dell'amicizia.
E tutto il bene che c'è dietro".
Penso che ormai si saranno stancati tutti di sentirmi
parlare di amicizia e di tutti quei valori che così
tanto amo e coltivo, ma la vita a quanto pare non smette
mai di regalarti piacevoli sorprese. Proprio così,
mentre spesso ci sembra che tutto vada a rotoli e che
le cose non potrebbero andare peggio (potrebbe piovere...),
ci sono incontri e persone che possono fare la differenza.
Sto parlando proprio del Professore Max Giovagnoli.
Il titolo che precede il suo nome potrebbe far scattare
i soliti pregiudizi e preconcetti sulla classe di professionisti
a cui appartiene Max, ma vi posso assicurare che tutti,
ma proprio tutti, avremmo voluto avere un docente così.
A prescindere dall'incredibile disponibilità, cortesia
e bontà d'animo che lo caratterizza, devo dire
che averlo incontrato si è rivelata una delle cose
più belle e interessanti per me e per tutto il
nostro gruppo.
È infatti a lui che dobbiamo la nostra partecipazione
all'evento Cross Media. È a lui che dobbiamo le
nostre ultime apparizioni in TV, le interveste alla radio
e tutta la pubblicità che un evento del genere
ci ha portato.
Ma torniamo in tema, riaccostandoci a quello che è
il titolo di questo editoriale: Fuoco ci vuole. Forse
qualcuno di voi sa o magari ha pure letto il blog che
per qualche tempo ho tenuto attivo: Soulfire (letteralmente,
Fuoco dell'anima). Be, c'è chi crede alle coincidenze,
io no. Semplicemente ringrazio di poter trovare persone
che sono come me. Arse da questo fuoco che spinge inesorabile
verso limiti sempre più incredibili, pronte a portare
innovazione, emozioni e sentimenti in quello che viene
fatto anche quotidianamente. E Max è una fiaccola,
con un fuoco tutto particolare, che ha quella straordinaria
capacità di riscaldare, ma non di bruciare.
Ringrazio JK e l'idea di aver creato lo stand che abbiamo
creato a Romics 2005. Se non lo avessimo fatto, non avremmo
conosciuto Max e con lui, avremmo perso la possibilità
di portare le nostre capacità e i nostri fuochi
ad un livello superiore. Superiore perchè tra qualche
tempo, quando l'associazione sarà costituita e
la sede pronta, JK e Max Giovagnoli daranno vita ad eventi
ed iniziative atte a sviluppare questo fuoco in chiunque
voglia cimentarsi e mettersi alla prova.
Nel 2004 avevo un'idea. Una visione per così dire.
Un faro, fiero e indistruttibile che illuminava il cielo
notturno squarciato da nuvole e tempeste. Sulla cima di
quel Faro ora, oltre alla lampada è presente anche
un braciere.
Se avete voglia di arrivare in cima e trovare voi stessi,
trovare il Fuoco dell'anima, iniziate a salire i gradini,
uno per uno, con la consapevolezza che li fuori siamo
in tanti e che quando ci stancheremo di andare avanti,
il calore del fuoco ci ridarà forza e volontà.
Fuoco ci vuole e JK anche grazie a persone come Max, brucia
luminoso in cima a quel faro.
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